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L’ambiente e la sua cura come forma d’arte

Editoriale, settembre 2022

Maria Rosaria De Lumé

“Credo che avere la Terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare” ha detto Andy Warhol. Proviamo a ragionare per sottrazione, non aggiungiamo niente alla naturale bellezza e armonia della Madre Terra: non rovinarla è già una bella forma d’arte, un esempio di cura. In teoria saremmo tutti d’accordo, salvo a prendere atto che forse ci siamo distratti, che siamo intervenuti, e anche tanto, che abbiamo fatto danni e siamo in ritardo pure per correre ai ripari.

La nostra Madre Terra: non rovinarla e quindi curarla, tutelarla a vantaggio delle future generazioni. Le Giornate della Terra sono lastricate di buone intenzioni, gli obiettivi da raggiungere fissati in documenti ufficiali, gli incontri internazionali si sono susseguiti negli anni ma il risultato, purtroppo è lo scenario che questa estate, che ormai sta tramontando, ha posto all’attenzione di tutti. Come monito, come allarme, anche.  Il clima impazzito, fenomeni violenti e imprevisti in grado di cambiare il paesaggio come nel caso di Porto Badisco nel documentato articolo di Paolo Sansò.

Siamo tornati così a parlare di ambiente, come sempre partendo da quello che caratterizza la nostra regione, quello che Madre Natura ci ha regalato.

Ambiente e ambienti: oltre che su quelli naturalistici, abbiamo fermato l’attenzione su quelli culturali, che custodiscono la storia e la innestano nel presente attraverso i luoghi della cultura che questa estate sono stati oggetto di attenzione sia da parte delle istituzioni che dei cittadini. In questo contesto trova uno spazio privilegiato il Museo Ribezzo di Brindisi. E poi i percorsi dinamici attraverso scoperte che non finiscono mai di stupire sia che si parli di paesaggi di archeologia subacquea, sia di vecchie tradizioni alle soglie dell’autunno (le fiere), di mestieri (i carbonai del mondo griko o le artiste del ricamo), di incursioni nell’Aldilà che ci continuano a interrogare.

Questi e tanti altri gli argomenti trattati in questo numero che non possiamo citare tutti senza fare torto a nessuno dei validi collaboratori. Ogni intervento è una tessera di questo articolato e colorato mosaico che è la Puglia che è amata per tanti motivi come testimoniano Helen Mirren e Federico Quaranta. E per farla conoscere proprio dall’interno nella realtà dei paesi che compongono le province, Gianni Seviroli ci fa fare una divertente passeggiata tra i paesi “letti” in modo divertente e singolare. Senza dubbio con affetto.

Come ci auguriamo che facciate tutti voi che vi accingete a sfogliare e leggere questo numero settembrino di in
Puglia tutto l’anno

di Maria Rosaria De Lumé

Pubblicato il 27 settembre 2022 ore 16:34

 

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