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LA PETRESCIATA: una tradizione carnevalesca della città di Andria

Andria, città dell’olio e della burrata, ma anche dei famosi ed irresistibili confetti.

Il primo confetto sembra risalire al 447 a.C.. La parola “confetto” sembra derivi dal verbo latino “confacere”, cioè “avvolgere”, con qualcosa.

All’epoca dei romani si usava già avvolgere le mandorle con il miele, una tradizione in qualche modo ripresa dalla famiglia Mucci e mantenuta dal 1894.

I confetti restano sempre un simbolo di buon auspicio, un augurio di prosperità, fecondità e fertilità.

Era infatti consuetudine regalarli alle future spose durante il rito cosiddetto della “Petresciata”.

Durante il Carnevale, i confetti meno pregiati venivano lanciati per strada in quello che poteva sembrare un vero e proprio lancio di pietre. Non a caso questa tradizione fu chiamata “la petresciata”. Venivano lanciati con una certa violenza, a volte mescolati addirittura con sassolini. I negozianti cercavano di proteggersi il più possibile. Il rischio era quello, infatti, di venire colpiti da confetti decisamente più grandi, veri e propri sassi di zucchero coloratoche rompevano vetrine e potevano anche fare male. Il podestà di allora ne vietò la produzione.

L’usanza del lancio è stata sostituita dalla tradizione, molto meno violenta, del regalo. I Mucci prepararono allora composizioni da donare alla futura nuora, alle fidanzate o comprate dagli anziani per regalarle in famiglia.

Una tipologia di confetti utilizzati era la fiaschetta, su cui erano dipinti diversi soggetti naturali con parole d’amore. I confetti a forma di frutta o con mandorla vengono regalati per augurare fertilità e prosperità alla coppia. Il lancio si svolgeva nelle case delle ragazze non fidanzate ufficialmente. In quei giorni di festa, i fidanzati, con i famigliari, si recavano a casa dell’amata e facevano cadere sul capo delle ragazze una pioggia di confetti coloratissimi.
La suocera, inoltre, doveva portare un oggetto pregiato o una bomboniera altrimenti non era gradita in casa e poteva mettere a rischio il fidanzamento.

Importanti, dal punto di vista del loro valore e significato storico, sono i “confetti Ricci” dedicati a Federico II di Svevia, lavorati con mandorle tostate, zucchero e miele che ricordano il confetto medioevale, quando ancora non esisteva lo zucchero e veniva impiegato il miele, riprendendo l’antica tradizione dei romani di avvolgere le mandorle con il miele. Un altro confetto, riconducibile ad avvenimenti e personaggi noti nella storia è chiamato “Lacrime d’Amore”, dedicato a Bianca Lancia e realizzato con l’aroma della viola molto gradito da Bianca e da Federico. Una storia d’amore tormentata quella tra la giovane fanciulla e l’imperatore.

Secondo la leggenda, infatti, Federico II di Svevia accusò Bianca di tradimento. Sospettava che il figlio non fosse suo. Bianca, per dimostrare la sua innocenza, si sarebbe tagliata i seni e li avrebbe fatti recapitare al sovrano su un vassoio d’argento insieme al neonato.

Un episodio che ha ulteriormente ispirato la famiglia Mucci tanto da produrre dei confetti che rappresentassero proprio i seni di Bianca: due bon bon bianchi alla sambuca con una cialda di biscotti e i capezzoli decorati. I confetti furono offerti durante un evento a Casteldel Monte.

Tra le tante varietà di confetti e dragées prodotti non mancano quelli dedicati alle festività pasquali che in passato erano uova colorate e confetti decorati a mano raffiguranti Castel del Monte, pulcini, ovetti e campane.

Oggi è possibile scegliere una specialità per ogni tipologia di evento da festeggiare.

di Angela Ciciriello


Oltre a visitare uno dei luoghi più dolci d’Italia, il Museo del Confetto Mucci, il visitatore può rimanere incantato dalla bellezza e dall’offerta turistica di Andria, città legata indissolubilmente all’Imperatore Federico II di Svevia, rimastagli sempre “fedele” come recita l’iscrizione presente sull’arco della Porta di Sant’Andrea.

Per conoscere meglio l’imperatore e il suo rapporto con la città, per visitare la storica sede della confetteria Mucci Giovanni attiva dal 1894, l’associazione ArtTurism realizza percorsi guidati che si concludono con una degustazione di prodotti locali.

Associazione ArtTurism – Arte Cultura Territorio Cell. 392/6948919
email: info@arturism.it– www.arturism.it


Pubblicato il 7 marzo 2023 alle ore 11:45

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