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venerdì, Maggio 17, 2024

Sebastiano Leo

1. Quali consigli si sente di dare ai ragazzi che ritornano a scuola?

Intanto rivolgo a tutti, ai ragazzi e alle ragazze e al personale scolastico i miei migliori auguri per l’inizio del nuovo anno scolastico. Più che consigli vorrei dire loro di riprendersi tutto quello che in questi due anni a singhiozzo è stato perso: i sorrisi dei compagni, gli sguardi complici, le lacrime asciugate dal compagno di banco. Dico loro di godersi ogni momento perché quando finiranno gli anni di scuola ricorderanno anche quei particolari fatti di relazioni umane. La scuola, come luogo fisico è anche questo.  È il luogo meraviglioso in cui le giovani menti si incontrano e si scontrano costruendo il futuro. Allora li invito a incontrarsi e scontrarsi, a uscire fuori da quei “no luoghi” in cui sono stati chiusi. A spegnere i telefonini, chiudere le realtà virtuali e godersi il reale. Questi due anni ci hanno fatto pesare questa mancanza ed è arrivato il momento di riprendersi la vita. Mi sento di dire loro sicuramente di studiare il più possibile, perché una delle poche certezze che abbiamo è che la cultura non si può comprare ma si deve acquisire con l’impegno, di approfittare della bravura dei docenti per apprendere tutte le nozioni che saranno loro utili dopo la scuola, nella vita di tutti i giorni e nel lavoro.

2. Quali sono le precauzioni che le famiglie devono prendere e che i ragazzi devono mantenere, per evitare nuove ondate pandemiche?

Essere genitori è il mestiere più bello e più difficile del mondo. Oggi i genitori si trovano a dover scegliere se far vaccinare i loro figli o no. Ebbene, li invito a guardare ai due anni scolastici trascorsi: i nostri figli sono stati costretti a vivere una realtà impropria per una età giovane. Con tutte le ripercussioni che una simile situazione può avere sull’età adolescenziale. Nelle loro camerette hanno seguito le lezioni senza poter interagire con i loro compagni. Lo strumento più potente a nostra disposizione in questo momento per arginare una nuova ondata pandemica è la vaccinazione.  Usiamolo. Cerchiamo di mettere al sicuro i nostri figli e le nostre figlie anche perché non siano loro stessi veicolo del virus. Resta poi come sempre consigliabile l’attenzione ai comportamenti di prevenzione, e la giusta e necessaria cautela di fronte a eventuali sintomi. 

Sebastiano Leo, Assessore Formazione e Lavoro, Politiche per il Lavoro, Diritto allo Studio, Scuola, Università, Formazione Professionale

3. La vaccinazione anticovid porta all’ottenimento del green pass, obbligatorio per il personale scolastico,: presidi, docenti, impiegati, collaboratori. Ma nessuno è esonerato dal seguire le precauzioni: le mascherine sono obbligatorie per tutti, dai 6 anni in su e nelle palestre dove si può stare senza è obbligatorio mantenere 2 metri di distanza. Come si sta organizzando l’istituzione scolastica a riguardo? E qual è il risultato che si sta ottenendo in merito?

Sicuramente è necessario seguire le indicazioni del Ministero che, al momento, prevedono l’obbligo delle mascherine e il distanziamento solo per chi non è vaccinato o per le particolari fragilità, una condizione in evoluzione. Per le istituzioni scolastiche il primo banco di prova è stato il 1 settembre con la verifica di tutte le condizioni che consentono l’ingresso a scuola del personale, cosa che in Puglia è avvenuta con sostanziale fluidità. Utile sarà a tale proposito l’annunciata piattaforma che consentirà controlli rapidi e costanti. L’altro banco di prova sarà ovviamente l’avvio reale della scuola con l’ingresso degli alunni. Le questioni riguardanti i presìdi sanitari, mascherine e distanziamento sono stati oramai, e purtroppo, ampiamente affrontati negli scorsi anni, e quindi di concreta organizzazione. Resta il problema delle classi superaffollate per le quali si auspica un supporto in termini di risorse professionali, come il personale docente, che ne possa consentire il decongestionamento. Fondamentale è poi il sistema dei trasporti su cui mi auguro si possa raggiungere la migliore delle soluzioni evitando il doppio turno di ingresso a scuola ma garantendo più mezzi. Sono comunque piuttosto ottimista su un regolare avvio e andamento dell’anno scolastico, pur nel rispetto di quelle precauzioni che il momento pandemico ci impone.

4. Quali consigli si sente di dare al personale docente? Quali precauzioni avete preso e quali saranno le indicazioni che verranno consegnate ai docenti?

Noi ci auguriamo di poter riprendere l’anno scolastico con la massima serenità e di poter anche continuare senza particolari preoccupazioni, dobbiamo tuttavia riconoscere la condizione in cui siamo costretti ad adattarci.

Importante è vaccinarsi! Oggi la Regione Puglia ha raggiunto un buon numero di unità di personale scolastico vaccinato, 94224 al 19 agosto, superando così l’85%. Un dato incoraggiante che ci lascia ben sperare in un andamento fluido dell’anno scolastico. Questa è l’unica strategia che abbiamo a disposizione per opporci alla contaminazione virale. Ma stiamo comunque lavorando su un affiancamento sanitario alle scuole, nell’alveo dei TOSS già varati, per offrire un supporto sanitario sostanziale e di rasserenamento.

5. Quali sono le lacune o perlomeno gli aspetti critici evidenziati con questa pandemia nell’ambito scolastico che si potrebbero cambiare, correggere o migliorare?

Se volessimo trovare una nota positiva in questo momento dovremmo riconoscere che la pandemia ha avuto un merito: ha messo in luce due ambiti importanti, fondamentali per la società. Uno è quello della Sanità che in un tempo di un passato più prossimo era stata forse trascurata, ridotta quasi all’essenziale. L’altro è l’Istruzione. In questi due anni abbiamo capito che se non abbiamo giovani generazioni formate, istruite, non possiamo crescere e tutelarci. Nello stesso tempo, se non guardiamo alla Scuola con maggiore attenzione, non creiamo le condizioni necessarie perché i nostri figli possano studiare e formarsi. Negli ultimi anni abbiamo assistito alle così dette aule pollaio, a mancanza di strutture degne di essere scuola, a un sovraccarico di lavoro anche per il personale docente. Nello stesso tempo, nei due anni che abbiamo appena vissuto, abbiamo potuto riscontrare che il personale scolastico è stato pronto sin da subito a rispondere alle nuove sfide della tecnologia, un segnale importante che ci dà garanzie rispetto alla qualità del nostro sistema Scuola. L’utilizzo inizialmente forzato della tecnologia oggi ci viene in soccorso per accelerare operazioni complesse come il reclutamento del personale a beneficio del sistema scolastico. Penso in particolare alle nomine dei docenti di sostegno importantissime per l’inclusione degli alunni diversamente abili. Abbiamo creato le condizioni per i necessari distanziamenti, fornito gli strumenti al personale scolastico affinché sia al passo con i tempi. Ci siamo adeguati ad una società sempre più virtuale ma che nello stesso tempo non può prescindere dal reale.

 6. Cosa si aspetta dai prossimi mesi di ripresa?

Nei mesi scorsi sono state create tutte le condizioni per una ripresa in sicurezza e serenità che erano pronte anche nell’anno passato. La Scuola è l’unica istituzione che riesce ad organizzarsi autonomamente, nonostante tutte le difficoltà intercorse. Dopo il primo emozionante momento di ripresa, credo che tutto scorrerà tranquillamente. Intanto la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze è stato sottoposto a vaccino, e con loro anche il personale scolastico. Sono quasi il 70%, 213552 i giovani tra i 12 e i 19 anni che hanno deciso, con le loro famiglie, di aderire alla campagna vaccinale e che sono già stati sottoposti alla prima dose di vaccino. Questo dato ci incoraggia perché, come credo, se la maggior parte delle famiglie o dei giovani deciderà di sottoporsi al vaccino si potrà veramente sperare di proseguire l’anno scolastico senza intoppi e soprattutto si potrà pensare di ritornare a vivere una vita “quasi” normale. La pandemia ha ormai modificato anche i nostri comportamenti ma l’essere umano è sempre stato in grado di evolversi per sopravvivere. Oggi noi dobbiamo tornare a vivere.

a cura di Gioia Catamo

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