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giovedì, Maggio 16, 2024

La Bellezza come passione

Il 22 luglio scorso è destinato a rimanere nella cronaca di questa  estate  ormai  alle spalle.  La presentazione della collezione Cruise 2021 della Maison parigina Dior metteva fine (illusoriamente, lo diciamo oggi) a un periodo di chiusura e apriva le porte alla speranza.

Sono stati 20 minuti di pura bellezza e armonia in cui colori, suoni, movimenti  non si sono mai sovrapposti, si davano il passo reciprocamente, obbedendo quasi a un segreto minuetto che aveva però il ritmo della pizzica.  Una sfilata a “porte chiuse” per i limiti imposti dall’emergenza Covid 19,  ma aperta al mondo a cui è stata offerta una chiave di lettura per capire la Puglia e i suoi riti.

A ormai cinque mesi dall’evento, l’eco non si è spento: ripreso da tutti i media, il filo che ormai tiene insieme  Parigi e la Puglia viene continuamente riannodato. È la Puglia, infatti, al centro della nuova campagna pubblicitaria Dior; ritorna la colonna sonora della pizzica a fare da controcanto dolente a un paesaggio lunare di ulivi sepolti, e sempre e comunque immagini di Puglia nel cuore alla scoperta delle origini della Bellezza.

«La bellezza è una qualità talmente astratta da essere dovunque. È anche qualcosa di così concreto, e può essere vista con gli occhi, toccata con mano, e sentita con il cuore», dice Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Dior, nell’intervista rilasciata ad Antonio Amato. E tutti l’hanno vista con gli occhi e rintracciata nelle mani sapienti di donne che riprendono nella tessitura i disegni degli antichi “pinti” dei corredi custoditi nelle antiche “casse” delle nonne, nelle frange che impreziosivano gli asciugamani, nei ricami  del  tombolo e del chiacchierino. La bellezza è diventata esaltazione del lavoro, di quello quotidiano di tante donne, frutto del tempo spesso rubato al sonno. Perché c’è una parola che spiega tutto: passione.

«La bellezza è ciò che genera la passione, e la passione è quello che ci fa andare avanti», continua Maria Grazia Chiuri. Basta tornare al significato etimologico del termine in greco e in latino: “sentire” tanto fortemente da provare dolore. La passione come forte sentire, motore che fa andare avanti e fa scoprire sensazioni spesso inedite e segrete. Una concezione della bellezza non edulcorata, imbalsamata, statica consolatoria. Forse l’aggettivo giusto è “umana”  perché “la bellezza è dovunque, e spesso risiede nella diversità, e nelle persone che la preservano e la onorano”.

di Maria Rosaria De Lumé

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