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lunedì, Aprile 29, 2024

La stagione della ripartenza. Come è andata? Francesco Caizzi

Francesco Caizzi Presidente Regionale Federalberghi

Francesco Caizzi, Presidente regionale e vicepresidente nazionale di Federalberghi, avverte:

«Si combatta l’abusivismo o rischiamo di danneggiare turismo e territori, se l’anno scorso (prima stagione durante la pandemia, ndr) eravamo tutti impreparati – continua Caizzi – , quest’anno siamo stati più attenti, ma abbiamo avuto un eccesso di turismo (che in gergo tecnico è definito over turismo) e questo deve dare lo spunto a delle riflessioni su come gestire i flussi turistici, perché si rischia così di andare a inquinare gli ambienti che noi abbiamo valorizzato».

Il pensiero va ai cittadini che si sono trovati nell’impossibilità di vivere nella tranquillità i loro paesi.

«È stato fatto in altre regioni o parti del mondo: il turismo va regolamentato e gestito, altrimenti i primi a subire le conseguenze sono i residenti. Noi del sistema d’accoglienza alberghiero ed extralberghiero lamentiamo l’incremento dell’abusivismo che riguarda tanto gli alberghi quanto i B&b regolari, sorpassati da avventurieri capaci di affittare perfino i sottoscala o i garage – continua il presidente regionale -. Questa riflessione ci permetterà di conservare il territorio e l’ambiente. Se una cittadina è abituata a un flusso definito di persone e poi se ne ritrova il triplo, è ovvio che tutto andrà in difficoltà, dal sistema fognario a quello della sicurezza e così via». I comuni che sono stati “invasi” da turisti, spesso non segnalati, rischiano di non poter effettuare una buona programmazione e di non richiedere i giusti fondi per gestire la vita quotidiana, a partire dallo smaltimento dei rifiuti all’impiego di vigili. «Ecco perché è necessaria la lotta all’abusivismo: se la presenza del turista non è registrata, il comune rischia di accollarsi molte più spese e poi non garantisce la sicurezza ai cittadini – continua -. E per prevenire bisogna lavorare attraverso le cooperative: mettersi insieme, l’unione fa la forza, ragionare per destinazioni omogenee e cercare di far rispettare le norme per quanto possibile e poi cercare di creare flussi».

Compito che spetta prima di tutto alla Regione.

«L’estate è andata bene, e ce lo aspettavamo, purtroppo le strutture alberghiere aperte tutto l’anno perdono ancora il 30-40 per cento, i dati ci dicono che siamo sotto un milione di presenze rispetto ai dati del 2019 e il vero banco di prova sarà settembre-ottobre. Se l’anno scorso si è fermato tutto, quest’anno non si dovrebbe verificare, tuttavia dobbiamo aspettare per capire cosa è successo al sistema turistico, anche perché sta cambiando la domanda». Il turismo che coinvolge le catene alberghiere è legato alle fiere e agli eventi, a convegni e riunioni, settori che ancora stentano a riprendersi. «Molti eventi non si faranno più, la maggior parte delle riunioni non si faranno più in presenza, anche per una questione di risparmio. Bisognerà capire che cosa succederà alle fiere e come vorranno riaprirle».

Riguardo la mancanza di personale, riscontrata già ad inizio stagione, Caizzi afferma:

«Il problema è stato tale per tutti i mesi, traumatico, abbiamo avuto carenza di personale dovuto ad una serie di fattori, in testa il reddito di cittadinanza, a seguire la stagione breve e questo sarà un altro punto su cui bisognerà lavorare, nello specifico con l’assessorato al Lavoro, per allungare le stagioni con dei voucher di sostegno, come fanno altre regioni, in Sardegna ad esempio, che permettono delle assunzioni oltre i quattro mesi e un’occupazione un po’ più stabile». Molti dei lavoratori proprio per la brevità della stagione in Italia sono andati a lavorare all’estero, dove hanno iniziato già da aprile. Questi sono temi da affrontare nei prossimi mesi.

a cura di Ilaria Lia

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