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mercoledì, Maggio 1, 2024

Nella Casa circondariale di Lecce lo spettacolo di Saccomanno “Iancu un Paese vuol dire”

Nuovo appuntamento con “Dentro, il teatro”, la rassegna teatrale organizzata dall’Accademia Mediterranea dell’Attore e dalla Casa Circondariale di Lecce con lo scopo di mantenere un legame tra il dentro e il fuori del carcere.

Giovedì 25 maggio, alle ore 17, andrà in scena lo spettacolo “Iancu un Paese vuol dire”, portato in giro per tutta l’Italia con grande successo dal noto attore Fabrizio Saccomanno.

L’appuntamento è nella Casa circondariale di Lecce; il pubblico è pregato di presentarsi all’ingresso alle ore 16.15.

I posti sono limitati per cui occorre prenotarsi entro il 18 maggio, consegnando i propri dati anagrafici mediante una  mail a info@accademiaama.it oppure contattando i numeri 3894424473 338 3746581 –

Gli studenti di UniSalento, Accademia di Belle Arti e Conservatorio, possono usufruire di uno sconto offerto da Adisu che mette a disposizione 40 biglietti al prezzp agevolato di 2,50 euro, da ritirare presso la Sala Arte del Convitto Palimieri a Lecce, il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 15 alle 20, esibendo il proprio numero di matricola.

𝗜𝗔𝗡𝗖𝗨 𝗨𝗡 𝗣𝗔𝗘𝗦𝗘 𝗩𝗨𝗢𝗟 𝗗𝗜𝗥𝗘 con 𝗙𝗔𝗕𝗥𝗜𝗭𝗜𝗢 𝗦𝗔𝗖𝗖𝗢𝗠𝗔𝗡𝗡𝗢

 

𝑇𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝐹𝑟𝑎𝑛𝑐𝑒𝑠𝑐𝑜 𝑁𝑖𝑐𝑐𝑜𝑙𝑖𝑛𝑖 𝑒 𝐹𝑎𝑏𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑆𝑎𝑐𝑐𝑜𝑚𝑎𝑛𝑛𝑜

𝐷𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑝𝑟𝑒𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝐹𝑎𝑏𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑆𝑎𝑐𝑐𝑜𝑚𝑎𝑛𝑛𝑜

𝑃𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑈𝑅𝐴 𝑇𝑒𝑎𝑡𝑟𝑜

Questo è il racconto di una giornata. Una domenica dell’agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola, invade la vita e le strade di un paese del Salento. Un famoso bandito, Graziano Mesina, fuggito dal carcere di Lecce due giorni prima, è stato riconosciuto mentre si nasconde nelle campagne del paese. Inizia così una tragicomica caccia all’uomo che coinvolge un po’ tutti, bambini compresi. Ma questo non è solo il racconto di una giornata. È il racconto di un’infanzia e degli inganni e le illusioni che la circondano.

Ed è soprattutto il racconto di un’epoca. Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo: uno strano e deformato affresco di quegli anni nel profondo Sud. Un sud che oggi non c’è più, piazze e comunità che si sono svuotate e si sono imbarbarite, o sono state svendute.

Con quegli occhi, a volte spalancati, altre socchiusi, altre ancora addormentati e in sogno, si racconta un mondo, frammenti di storia e di uomini e di donne, di battaglie tra bande e rivali e giochi pericolosi.

Nessuna cartolina, nessuna nostalgia: è un mondo duro, cupo, eppure comico e grottesco. Un mondo fotografato un attimo prima di scomparire. Un mondo di figure mitiche, contadini, preti, nonni, libellule, giornaletti e una gran voglia di diventare grandi, chissà poi perché.

 

Biografia di Fabrizio Saccomanno

Ha studiato Antropologia Culturale presso l’Università di Roma. Attore, regista e pedagogo teatrale dal 1998. Ha recitato in molte delle produzioni dei Cantieri Teatrali Koreja: Doctor Frankenstein, La Passione delle Troiane, Il Calapranzi, Molto rumore per nulla, Dimissioni dal Sud, Brecht’s dance, Chart-to-line (Cartoline), Quel diavolo di un Bertuccia, La Crociata dei bambini, Acido fenico. Nel maggio 2007, all’interno del progetto “Scena Nomade” ha diretto insieme a Salvatore Tramacere un Workshop teatrale con i giovani della comunità Rom di Smederevo (Serbia) ed i giovani attori della compagnia Pathos sempre di Smederevo, realizzando lo spettacolo Brat presentato in tournée in Serbia (Šabac, Gimnazija, Smederevo, Belgrado), a Skopje all’interno della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo e poi in Italia (Festival di Napoli, Milano, Lecce, Sicilia). Per molti anni ha diretto la scuola di teatro dei Cantieri Teatrali Koreja “Pratica in cerca di teoria”. Negli stessi anni ha condotto diversi laboratori nelle scuole e nelle carceri. Nel 2013 lavora in una produzione di Giorgio Barberio Corsetti La guerra di Kurukshetra. Nel 2014 è protagonista insieme a Fabrizio Pugliese dello spettacolo Katër I Radës di Francesco Niccolini prodotto da Thalassia.

È autore, regista e interprete della performance VIA – epopea di una migrazione. È coautore e interprete di Iancu, un paese vuol dire, scritto a quattro mani insieme a Francesco Niccolini. Nel 2014 scrive realizza e interpreta lo spettacolo Shoah, Frammenti di una ballata. Lo spettacolo è promosso dal Consiglio regionale della Puglia e prodotto da FARM in occasione della Giornata della Memoria 2015. In scena insieme a Fabrizio Saccomanno il musicista albanese Redi Hasa, autore delle musiche originali dello spettacolo. In maggio 2015 fonda la compagnia URA Teatro insieme all’attore e regista Fabrizio Pugliese. Produce inoltre Per Obbedienza, spettacolo con Fabrizio Pugliese sul mistero che accompagna la vita di San Giuseppe da Copertino.

Lo spettacolo scritto da Francesco Niccolini e Fabrizio Pugliese e diretto da Fabrizio Saccomanno, ha vinto il bando “I Teatri del Sacro”. Nell’estate del 2015 è actor coach per il Film “La guerra dei Cafoni”, con la regia di Davide Barletti e Lorenzo Conte, produzione Minimum Fax.

 

Comunicato Stampa

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