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giovedì, Marzo 20, 2025

La Puglia che ci manca, gennaio 2025

    Sono Gabriele Tedesco. Faccio sia il docente di scuola superiore sia il libero professionista nella comunicazione scientifica, attraverso soprattutto la formazione. Sono andato via da Brindisi a 32 anni, dopo aver creato solide relazioni e coltivato amicizie adolescenziali. È stato quasi un dolore lasciare la mia città. L’ho fatto per scelta, una scelta di cui non mi pento (anche perché dove sono adesso ho trovato l’amore) ma che mi fa vivere con un forte senso di colpa. Mi chiedo sempre se quello di bello che sto facendo a Trieste avrei potuto farlo a Brindisi, costruendo qualcosa di bello per il mio territorio, oppure le possibilità di ciò che sto facendo mi siano state date dalla città in cui vivo adesso. Un conflitto costante che vivo e mi fa rabbia. Rabbia di aver lasciato una delle terre più belle del mondo ma che fa tanta fatica a dare spazio e possibilità ai giovani. Ho un desiderio però, di tornare un giorno e portare qualcosa di nuovo alla mia terra, che possa maturare e creare nuovi spazi per i giovani.


Mi chiamo Gloria Bandello. Vivo dal 2010 a Lione dove ho svolto ruoli di rilievo nel settore della comunicazione e del marketing digitale. Attualmente ricopro il ruolo di Responsabile Comunicazione presso un’azienda del settore biotecnologico. Sono anche consigliera del Comitato degli Italiani residenti all’estero (COMITES) e presidente dell’associazione Amici Italiani (A.ITA), che si dedica alla promozione della lingua e della cultura italiane.

La Puglia che mi manca Da turista, ti riscopro adesso, quando torno.Sorpresa dalla bellezza che mi pareva scontata quando ti calpestavo.Cammino. Un dettaglio architettonico cattura il mio sguardo e mi riporta indietro nel tempo, quando ti osservavo distrattamente.Da lontano, con uno sguardo a tutto campo, ti apprezzo, ti scopro, ti racconto.Il nostro legame è atavico e indissolubile. Ti porto addosso: ti si vede nei miei occhi, nel colore dei miei capelli, nel modo in cui parlo con le mani.Quando mi chiedono da dove vengo, rispondo “le talon de la botte, tout au Sud, en face de la Grèce”, e il mio pensiero torna spesso a passeggiare tra le tue strade.Mi sembra di rivivere la tua atmosfera frenetica e inerte, di sentire i rumori della vita e gli odori a me più cari.Cerco, da qui, come posso, di avvicinarmi a te, di ritrovare i sapori che mi hanno sempre cullata. Ho voglia di farli conoscere a chi non li ha mai provati.E di condividere la generosità del luogo che sei.


Sono Giordana Nicoletti, vivo a Tokyo, dove ora sto frequentando un Master in business internazionale. Le cose che mi mancano di più della Puglia sono tre:

I tramonti/albe tra le coste delle spiagge salentine, la semplicità e praticità delle persone, l’olio extravergine d’oliva appena molito su un pezzo di pane (possibilmente di Altamura, morbido dentro e duro fuori.)

Vivendo a Tokyo da armai degli anni, qui tutto è circondato da alti palazzi o edifici, e non è molto vicina la costa con una vista non molto stupefacente.

Poi, le persone Giapponesi, sebbene siano tutte estremamente gentili ed educate, si perdono molto nelle formalità, rischiando di mancare di praticità ed efficacia se interpellate.

Per non parlare del pane, di cui si può trovare spesso in giro quello morbido come pancarré ed al massimo delle baguette, ma non si trova mai quello nostro specialmente se abbinato con dell’olio d’oliva extravergine appena molito…


Mi chiamo Stefano Carbonara. Ho trentaquattro anni, una laurea in legge e lavoro e vivo a Milano.

La sua natura non è mai stata definita e, forse, non lo sarà mai. A volte la Puglia ci appare come una bolla, dolcissima e calda, in cui vivere. Altre, invece, assume le sembianze di una grande città di mare, incontrata dopo chilometri e chilometri di colline e ulivi. Con i suoi rumori, i suoi tanti accenti, e lo sguardo rivolto sempre a Oriente come a Occidente, a Meridione come a Settentrione. Terra di impulsi e di rimpianti, frenetica e annoiata, creativa e prevedibile. “Non credere a chi vi dice che non è più la stessa. Può nascondersi, confondersi ma non si perderà mai”.


Mi chiamo Giovanna Cocciolo. Sono guida turistica, lavoro con gruppi di diverse nazionalità, facendo tours di un giorno portandoli in diverse zone della Galizia, fornendo informazioni in spagnolo, inglese e italiano.

Dopo aver studiato per molti anni lingue e letterature straniere a Lecce ho vinto un Erasmus grazie al quale ho scoperto la Galizia e soprattutto Santiago de Compostela, città nella quale vivo attualmente da circa 9 anni e nella quale ho trovato lavoro e amore e nella quale sto crescendo mio figlio…non nego che spessissimo penso a come sarebbe stata la mia vita se fossi rimasta a Lecce, avrei un lavoro? Sarei riuscita a creare quello che ho ora? E’ un dubbio che credo mi resterà per sempre irrisolto però adoro attendere di poter tornare a casa mia ad esempio in estate per godere delle nostre ineguagliabili spiagge o a Natale per sentire il calore della famiglia e di tutti coloro che come me “scendono” in Puglia per le vacanze!

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