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giovedì, Aprile 25, 2024

Luisa Quarta

Dottoressa, cosa l’ha spinta a scegliere questa specializzazione?

All’inizio della mia carriera, durante gli anni di Università, il mio sogno era diventare un pediatra. Ma frequentando il reparto di Chirurgia Plastica e centro Ustioni dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Parma, dove lavoro tuttora, vedere ricostruire qualcosa che mi sembrava impossibile, mi ha entusiasmato e mi ha dato nuova linfa per imparare sempre nuove cose, nuove tecniche. Inoltre il paziente ustionato è un paziente complesso che necessita di tante attenzioni e di tanta cura che viene ripagata dalla guarigione del paziente e dal suo sorriso. Il nostro lavoro è sempre stimolante. Il nostro obiettivo è curare ma dando grazia e bellezza. La chirurgia plastica ci permette di correggere dei difetti e anche ripristinare l’integrità e l’armonia e ricostruire ad arte quello che non ha creato madre natura. Questo forse è il mestiere più bello del mondo, perché coniuga scienza e arte. Scienza perché nella chirurgia sono necessarie profonde conoscenze tecniche. Arte perché considero tale ogni forma di espressione dell’intelligenza umana in grado di suscitare emozioni e piacere negli occhi di chi guarda. A noi chirurghi è data la possibilità e il piacere di modellare il corpo umano o rimodellare parti di esso.

La chirurgia plastica non è solo estetica: nel suo reparto vengono corretti gli esiti di gravi ustioni, malformazioni, tumori e traumi gravi. C’è differenza nell’approccio e nel decorso di queste due funzioni estetica e funzionale?

L’approccio è completamente differente. I pazienti giungono in chirurgia plastica per patologie neoplastiche, in seguito a traumi, per dismorfismi congeniti o acquisiti ed il chirurgo plastico, come ho detto in precedenza, ha il ruolo di guarire il paziente ma stando anche attento all’aspetto estetico e psicologico dello stesso.

In estetica l’approccio del paziente ma anche del chirurgo plastico, per quanto mi riguarda è differente. La chirurgia estetica è una branca della chirurgia plastica che presenta uno scopo esclusivamente cosmetico,cioè modifica la forma, ma non le funzioni. In estetica il paziente ha come obiettivo migliorare l’aspetto estetico e psicologico. La chirurgia estetica cerca di mitigare le insicurezze e le paure del paziente, cerca di migliorare l’autostima e di attenuare il senso di disagio provocato da un difetto fisico con il quale convive in modo non sereno.

Si sente di definirsi un’ artista mentre effettua questi interventi?

Mi definirei prima di tutto un medico, e inoltre un chirurgo con stile. L’atteggiamento più diffuso è quello di pensare al chirurgo estetico come ad un artista, un Raffaello del bisturi, pronto a soddisfare qualsiasi richiesta gli venga rivolta. Il chirurgo estetico è un tecnico che applica le metodiche oggi conosciute e utilizzate nella maggioranza dei casi, che deve capire le esigenze del paziente, interpretandole nella maniera più corretta e applicando queste tecniche alla persona che ha di fronte. Il mio motto: lo stile è questione di eleganza, non solo di estetica. Lo stile è avere coraggio delle proprie scelte e anche il coraggio di dire di no. È trovare la novità e l’invenzione senza ricorrere alla stravaganza e all’eccesso.

Rifare il seno può essere una necessità o un’ esigenza. Quali sono i numeri nella sua esperienza?

In estetica, nella maggior parte dei casi è solo un problema psicologico e non funzionale. Alla base può esserci un desiderio di cambiamento di vita, per esempio dopo la fine di una relazione, un’aspirazione professionale oppure un’insoddisfazione più generale verso se stesse. Alcune pazienti arrivano con le foto di attrici a cui vogliono somigliare. La mastoplastica additiva è uno degli interventi più richiesti. Diversa è la situazione di un seno dopo allattamento o un forte dimagrimento che richiede un rimodellamento o addirittura dopo asportazione di tumore al seno (quindi in seguito a mastectomia o quadrantectomia).

Com’è cambiato l’approccio del pubblico nei confronti di questa branca da quando ha iniziato a studiare a quando ha iniziato a lavorare?

Le pazienti sono molto più esigenti e molto più informate. I pazienti fanno largo uso di tecnologie digitali, dei social.

Quali sono le proposte più innovative nei trattamenti estetici?

Utilizzo del PRP (plasma ricco di piastrine) per migliorare la qualità della pelle, del lipofilling; utilizzo di nuovi prodotti sempre più pratici da usare e più sicuri.

Quali sono le esigenze dei pazienti che non condivide?

L’unica cosa che non condivido sono le esagerazioni e le stravaganze.

Questa pandemia ha fatto passare in secondo piano tutti gli altri interventi. Si intravede il superamento di questa immane tragedia nella sua attività specialistica?

Cerchiamo di essere ottimisti. Con le opportune cautele si ricomincia.

a cura di Gioia Catamo


Luisa Quarta si laurea in Medicina e Chirurgia,  presso la Facoltà di Medicina di Parma e si specializza con lode in Chirurgia Plastica presso l’Università di Parma. Originaria di Galatina. È Dirigente Medico presso U.O.C Chirurgia Plastica e Centro Grandi Ustionati dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Parma.

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