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martedì, Aprile 30, 2024

Transumanze poetiche

Si chiamano proprio così “Transumanze poetiche”. L’idea è di Francesco Paolo Pizzileo, un poeta scrittore, di Crispiano, che ha colto e tradotto le naturali corrispondenze tra la poesia e la bellezza del territorio, quello che si distende tra la Valle d’Itria, la terra delle Gravine e
Taranto. Si tratta, cioè, di ascoltare due voci, di subire un doppio fascino, della poesia e dei tratturi, masserie, trulli, alberi di ulivo.

Non sono transumanze solitarie (tipo “Solo e pensoso i più deserti campi…” di petrarchesca memoria), ma di gruppi che si muovono seguendo antichi percorsi. Le soste segnano condivisioni umane e poetiche, e non si torna alla quotidianità senza lasciare traccia. Poesie, riflessioni, pensieri, fissati su pagine biodegradabili, sono consegnati ad alberi, trulli, antiche pietre a disposizione di chi passerà di là, li leggerà e in un certo qual modo raccoglierà il testimone. Non a torto dai transumanti “i pensieri in poesia o racconto vengono visti come piccoli semi in attesa di fiorire nei pensieri di chi legge”.

Intanto si guarda al futuro, a offrire un punto di riferimento per chi vorrà fermarsi e ritemprarsi in un posto in cui è possibile entrare in armonia con la natura.«Ho iniziato nell’ambito del mio progetto #TransumanzePoetiche – dice Pizzileo – una raccolta fondi per l’apertura di un Trullo-Biblioteca al fine di ospitare i poeti transumanti, ossia i poeti e gli scrittori viandanti del mondo e chiunque di voi vorrà fermarsi, staccare la spina dalla frenesia della quotidianità, ritemprarsi, leggere un
libro tra gli ulivi. Questo è probabilmente il sogno di tantissimi lettori nel mondo: essere accolti nella dimora più bella della Puglia e scambiare con noi del posto racconti, storie, libri, esperienze».

A cura di Maria Rosaria De Lumè

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