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venerdì, Aprile 19, 2024

Kurt Diemberger

Alpinista austriaco. Primo uomo a scalare il Dhaulagiri, settima vetta più alta al mondo, e unico alpinista, insieme ad Hermann Buhl, ad aver scalato due Ottomila in prima assoluta.

Molti anni fa, all’inizio di una conferenza in Germania, facevo vedere, come al solito, la mia più strana foto di “uomo che viene dal freddo” – e, per la verità, se ci penso, mi viene ancora la pelle d’oca ed un turbine di cristalli di ghiaccio sembra avvolgere tutto il mio corpo! Comunque era il prezzo per la prima ascensione dello Shartse, la cima orientale del massiccio dell’Everest, una lama affilata, ancora mai toccata dall’uomo, esposta alle tempeste come nessun’altra, senza cunicolo, senza protezione, a se stante, proibitiva… la mia foto in cima la dice tutta… Eppure ero contentissimo!

Una persona nella sala, impressionata – credo – dal mio racconto, qualche giorno dopo mi volle fare un regalo significativo: era una pietra rotonda, come un piccolo globo che stava nella mia mano ed era striato come Giove – il pianeta Jupiter con le zone della sua atmosfera – solo che le strisce del globo nella mia mano erano dovute alla composizione regolare della roccia che formava questa pietra rotonda. “è il lavoro del Mare in una grotta della Puglia” – mi diceva, poi mi faceva gli auguri per future scoperte… Non intendeva certamente l’Himalaya. E perché non la stessa Puglia? Pensavo. Scoperte future, forse…

Questa strana pietra rotonda “il globo” e il mare artefice – veramente, per me, il “Tiefenschürfer” – che come una talpa cercava già da ragazzo l’ignoto in qualsiasi direzione, non ci voleva altro: Kurt – in Puglia ancora ci devi andare! – Non sapevo che il dott. Lucio Catamo, il medico che a Bologna curava la mia gamba con dedizione e tanta pazienza, era pugliese, ma si può immaginare il mio piacere di accettare l’invito ad illustrare le mie esperienze di alta quota nell’Himalaya durante un suo congresso di medici a Lecce

Con me veniva Teresa, mia moglie, ed insieme abbiamo vissuto la Puglia, girandola per il lungo ed il largo, due settimane indimenticabili, con il mare stupendo, tra le spiagge di Ugento e le rocce di Castro, tra le foreste interminabili di ulivi ed una moltitudine di piccoli centri storici. Incluse le feste multicolori e le luminarie dei pugliesi. Siamo tornati altre volte, ed ecco da Otranto a Gallipoli, passando da Torre dell’Orso a Santa Caterina e giù fino a Santa Maria di Leuca, soggiornando diverse volte a Santa Cesarea Terme. Eravamo felici e ci sentivamo partecipi dell’allegria che leggevamo sui visi di tanti pugliesi, un popolo generoso. Ci siamo innamorati della Puglia e della sua gente. Torneremo con piacere a Scorrano per viverci e rivedere le sue LUMINARIE – le “Feste di Luci” che esprimono la loro gioia di vivere (in autentica maniera) con grandi strutture illuminate con tutti i colori dell’ arcobaleno emanando centinaia di luci come fari nella notte e potrebbero essere quasi un simbolo per i sentimenti di questa gente sincera e felice di essere sulla nostra Terra.

Diese seltsame Steinkugel, “der Globus”, und das Meer, das als Künstler tätig gewesen war, … fuer mich, den “Tiefenschuerfer”- der schon als Bub wie ein “Maulwurf” alles Unbekannte in jeder nur denkbaren Richtung durchwühlt hatte – genügte das, um den unwiderstehlichen Wunsch auszulösen: Kurt, nach Apulien, da musst du noch hin! – Davon, dass Dr. Lucio Catamo, der Arzt, der sich in Bologna mit Hingabe und Geduld der Behandlung meiner erkrankten Beine widmete, selbst aus Apulien stammte, also ein “Pugliese” war – also: davon wusste ich nichts, aber man kann sich meine Freude vorstellen, als ich eine Einladung erhielt, in Lecce auf einem von ihm veranstalteten Ärztekongress ueber meine Erfahrungen und Erlebnisse in großer Höhe (auch ueber 8000 m) im Himalaya zu berichten!

Auf dieser Vortragsreise kam Teresa, meine Gattin, mit mir und gemeinsam erlebten wir Apulien, durchstreiften dieses herrliche und eigenartige Land Italiens kreuz und quer, zwischen den Stränden von Ugento und den Felsen von Castro, zwischen schier unendlichen Wäldern von Olivenbäumen und vielen kleinen historischen Zentren mit bunten Festen und den vielfarbigen Lichtspielen der Einheimischen.

Immer wieder fuhren wir weiter und kehrten zurueck: zu Otranto und Gallipoli, von Torre dell’Orso nach Santa Caterina und hinunter bis Santa Maria di Leuca, während wir etliche Tage in Santa Cesarea Terme genossen. Wir fühlten uns glücklich und teilten die Fröhlichkeit, die aus den Gesichtern so vieler Apulier strahlte – so freigiebig wie sie uns begegneten, diese “Pugliesi”, ein echt freigiebiger Menschenschlag!

Seit damals lieben wir Apulien und seine Menschen. Sehr gerne werden wir dorthin zurückkehren, einfach um dort zu leben und gemeinsam mit ihnen ihre in Scorrano LUMINARIE zu erleben, ihre “Lichterfeste”, die in authentischer Weise ihre Lebensfreude ausdrücken – mit den riesigen himmelwaerts ragenden, von Lichtern besetzten und selber strahlenden Geruesten, mit hunderten von Lichtern in allen Farben des Regenbogens, die als ungezählte Scheinwerfer das Dunkel der Nacht durchbrechen – fast ein Symbol fuer die Gefühle dieser Leute, die echt und tief gluecklich sind, auf unserer Erde zu leben.

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