17.1 C
Lecce
sabato, Aprile 20, 2024

La travolgente forza della natura

Porto Badisco dopo il 18 novembre 2022

 Porto Badisco è una piccola insenatura posta lungo la costa orientale del Salento, tra Otranto e Santa Cesarea Terme. Questa località è tra le più rinomate della provincia per la bellezza del paesaggio costiero, la trasparenza delle acque di balneazione e per la degustazione dei ricci di mare. Ancora più interessante appare il suo patrimonio culturale per la presenza dell’importante area archeologica di Grotta dei Cervi e di numerosi siti di rilevante interesse geologico. Ad aumentarne il fascino contribuisce la tradizione locale che individua proprio qui il luogo in cui l’eroe troiano Enea toccò per la prima volta il suolo italiano.

Ubicazione dell’insenatura di Porto Badisco

Una prima descrizione dell’insenatura di Porto Badisco ci viene fornita dal Galateo nel “De situ Iapygiae” (1527):«A quattro miglia da Otranto c’è una valle piccola ma amenissima e ricca di olivi, che gli abitanti chiamano frutteto; attraverso questa valle l’acqua scorre a ruscelli. Essa forma un piccolo porto che perciò gli abitanti chiamano Vadisco; è riparo di piccole navicelle».

Il Marciano nell’opera postuma “Descrizione, origini e successi della Provincia d’Otranto” (1855) ci descrive Vadisco come “piccola ed anemissima valle vestita di oliveti, dalla quale trascorrono nel mare alcuni ruscelli di acque ov’è il Porticello, ricovero di piccoli vascelli”.

A queste prime semplici descrizioni segue quella del De Giorgi (1884): «Proseguendo l’escursione giungeremo al porto Badisco, piccolo seno di mare esposto al vento di scirocco, e continuazione di un burrone che s’interna entro terra verso N.O. Qui la costa è di facile accesso; ma di antico non rimane più niente se non le memorie dei corsari depredatori delle nostre terre. Vi è solo una torre circolare del secolo XVI a guardia del porto e una stazione pei doganieri che può dirsi ravvolta nel mantello della malaria. Tra la torre e il Seno di Portorusso trovai delle selci neolitiche e delle terre cotte preistoriche in abbondanza e addito questo luogo all’esame dei paleontologi. Il Galateo ed il Marciano parlano di Badisco, dei suoi uliveti, che gli abitanti dei luoghi dicono pomarii; e così appunto si appella la via che parte da Uggiano. Il seno di mare è stretto ma profondo dieci metri presso la costa che qui si affonda quasi a picco nel mare».

Porto Badisco in una foto della prima metà del secolo scorso

Questo luogo ameno della costa salentina è stato recentemente il teatro in cui è andata in scena la travolgente forza della natura. Infatti, la mattina del 18 novembre 2021 delle forti piogge investono l’intero tratto di costa orientale del Salento leccese esteso tra Otranto e Santa Cesarea Terme. Questo evento giunge alla fine di una serie di 5 giorni consecutivi caratterizzati da pioggia intensa su quel tratto di costa; questo periodo, iniziato con forti precipitazioni il 14 novembre, prosegue con tre giorni di precipitazioni significative ma più deboli, per poi chiudersi con l’evento del 18 novembre. La pioggia registrata complessivamente dal 14 al 18 novembre 2021 corrisponde ad oltre 1/3 della pioggia complessiva registrata nell’anno sino a quel momento. Nelle altre aree della provincia, sia interne che costiere, la quantità di pioggia registrata è molto inferiore. Ad esempio, nella città di Maglie, situata circa al centro della penisola, si registrano nello stesso periodo solo 62.4 mm di pioggia.

Le stazioni pluviometriche prossime a Porto Badisco (Vignacastrisi, Otranto e Minervino di Lecce) indicano chiaramente che un primo picco di precipitazione viene raggiunto tra le 6.00 e le 6.30 seguito prima da una breve pausa e poi da un secondo picco tra le 10.00 e le 10.30. L’evento si conclude intorno alle ore 11.00. L’intensità di pioggia del 18 novembre 2021 (il valore massimo registrato è stato di circa 125 mm/h) è sicuramente raffrontabile con quella del 6-7 ottobre 1957, l’evento precipitativo più intenso verificatosi nel Salento negli ultimi 100 anni che rimane ancora oggi memorabile per i massimi valori di precipitazione e per i notevoli danni provocati.

Accumuli giornalieri di pioggia in alcune stazioni del Salento leccese nel periodo 10-20 novembre 2021

L’enorme quantità di pioggia che ha investito in così poco tempo l’area di Porto Badisco ha prodotto la riattivazione della locale rete idrografica, di origine in parte naturale in parte antropica. Questa area costiera, infatti, appare caratterizzata da un reticolo idrografico prodotto dalla sovrapposizione di differenti generazioni di brevi incisioni fluviali modellate in momenti diversi nel corso dell’ultimo milione di anni. Rappresenta probabilmente una eccezione il solco fluviale di Porto Badisco che per dimensioni e organizzazione del reticolo deve essersi formato in condizioni climatiche particolarmente favorevoli e con un livello relativo del livello del mare più basso dell’attuale. Questa valle relitta si presenta infatti particolarmente sviluppata e approfondita nel substrato geologico; essa prosegue al di sotto del livello del mare attuale determinando la presenza dell’insenatura di Porto Badisco.

Intensità di pioggia (mm/h) registrate dalle stazioni di Otranto, Minervino di Lecce e Vignacastrisi dalle ore 03.00 alle ore 12.00 del giorno 18 novembre 2021 (in alto). Andamento cumulato della quantità di pioggia (mm) registrata nello stesso periodo dalle stazioni di Otranto e Vignacastrisi (in basso).

Oltre al reticolo idrografico naturale, nell’area sono presenti una serie di opere idrauliche costruite nel corso dell’ultimo secolo al fine di drenare una serie di aree di ristagno delle acque superficiali presenti nell’entroterra e a ridosso della spiaggia di Porto Badisco. Per questo l’incisione oggi riceve le acque provenienti da un canale di bonifica che collega alcune depressioni morfologiche presenti nell’area di Minervino di Lecce e Uggiano la Chiesa. Nell’area prossima alla linea di riva vennero realizzati all’interno dell’incisione una diga in muratura e un canale scolmatore mentre una briglia fu realizzata 50 m a monte del ponte della SP 87.

L’evento del 18 novembre 2021 è stato accompagnato da diffusi dissesti a partire dall’incisione del Monte Ferrari sino a quella di Porto Badisco. La forza delle acque ha infatti divelto in più punti il rivestimento in calcestruzzo dei tratti di canale presenti tra Monte Ferrari e la testata dell’incisione di Porto Badisco; un altro punto di criticità è stato rilevato in corrispondenza dell’intersezione del canale con la SP 358, all’altezza del depuratore di Uggiano la Chiesa. All’interno dell’incisione di Porto Badisco è ancora ben evidente il solco di erosione prodotto dalle acque di ruscellamento.

Fenomeni erosivi molto intensi si sono verificati nella stretta insenatura, poco a valle dello sbarramento. Durante l’evento precipitativo, infatti, il livello dell’acqua a monte dello sbarramento ha superato la quota di innesto del canale di gronda in destra orografica che è così diventato un effluente del bacino artificiale. Questo effluente ha modellato un profondo solco di erosione al piede esterno dello sbarramento per poi infiltrarsi nel substrato alluvionale. L’emergenza di questa grande quantità di acqua di infiltrazione in corrispondenza del livello del mare ha prodotto una intensa erosione all’interno della piccola insenatura. L’ampia area calpestabile che era stata realizzata con materiale di riporto negli anni scorsi è stata quasi del tutto asportata e i detriti risultanti sono stati trasportati in corrispondenza del primo fondale. La morfologia dell’insenatura è stata così completamente sconvolta; la successiva azione delle mareggiate ha accumulato parte del materiale detritico sulla sponda destra a formare una stretta lingua di spiaggia, recentemente rimodellata dall’uomo per permetterne la fruizione turistico-balneare.

Non è la prima volta che un’area del Salento viene investita da un evento precipitativo così intenso. La sintesi dei dati storici disponibili per il periodo 1920 – 1992 evidenzia 54 eventi intensi che hanno investito in maniera più o meno intensa i territori amministrativi di 69 comuni del Salento leccese. I centri colpiti ripetutamente da questi eventi sono in numero contenuto (circa il 10 % del totale dei comuni della provincia). In particolare, i comuni del Salento sud-orientale (Maglie, Muro Leccese, Sanarica, Poggiardo, Ortelle, S. Cesarea Terme, Minervino e Giuggianello), in alcuni anni caratterizzati da quantitativi di pioggia pari o superiori a 1500 mm, sono stati interessati in questo periodo da un numero di eventi alluvionali compreso tra 5 e 7, riportando danni considerevoli. L’analisi temporale di questi eventi indica che essi si sono manifestati con maggiore frequenza nei mesi autunnali, con minimo a maggio (0 eventi) e massimo ad ottobre (12 eventi).

Purtroppo, eventi precipitativi intensi come quello del 18 novembre 2021 sono destinati ad aumentare sia in intensità che frequenza a causa dei cambiamenti climatici in atto, determinando un sensibile incremento della pericolosità idraulica soprattutto nell’area costiera orientale del Salento centro-meridionale, caratterizzata da profonde incisioni fluviali relitte che possono subire una rapida riattivazione in concomitanza di questi eventi estremi.

di Paolo Sansò

Pubblicato il 07ottobre 2022 ore 13:35

Related Articles

Ultimi Articoli