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venerdì, Aprile 19, 2024

Ascolto, gioco di squadra, condivisione, iniziative di promozione

Gianfranco Lopane è nato il 6 maggio del 1980 a Gioia del Colle (BA) e risiede a Laterza (TA). 
ingegnere gestionale dal 2004 presso il Politecnico di Bari. 
Dal 2005 al 2011 è stato consulente aziendale per Accenture e Bmw Italia e, attualmente, è manager di una società di servizi.
Da maggio 2011 a Luglio 2020 è stato sindaco del Comune di Laterza. Nel settembre 2020 è stato eletto consigliere regionale nella circoscrizione di Taranto, nella lista “Con Emiliano”, avviando così la sua prima esperienza in Consiglio regionale. Ha ricoperto gli incarichi istituzionali di presidente del gruppo consiliare, di vicepresidente della Commissione I (Bilancio, finanze, programmazione) ed è stato componente della Commissione VII (Affari Istituzionali).
Da sempre impegnato nel mondo dell’associazionismo culturale, ha fondato le associazioni “Società e Progresso” e “ArciPeucezia” a Laterza; come rappresentante studentesco di “Studenti Democratici” presso il Politecnico di Bari è stato componente del Consiglio di Facoltà. Il suo impegno politico inizia nei Democratici di Sinistra e prosegue nel Partito Democratico con diversi incarichi nelle segreterie provinciali e regionali.
È attualmente impegnato nella costituzione del movimento “Con” in Puglia. 


-Dopo due anni di pandemia e delle inevitabili conseguenze sul turismo, le attese sulla ripartenza sono altissime. Da dove inizia il suo percorso per dare una spinta alla ripresa?

«La pandemia ha messo in serie difficoltà gli equilibri economici e sociali del mondo intero. Equilibri che oggi, anche in aspetti geopolitici, vengono rimessi in discussione dallo scenario di crisi internazionale causato dalla terribile guerra in Ucraina che tutti ci auguriamo che possa cessare al più presto. Viviamo in tempi complessi e sappiamo bene quanto anche il turismo, centrale nell’economia della nostra regione, sia stato messo in ginocchio dalla diffusione del Covid-19: una perdita che in Puglia nel primo anno di pandemia si assestava a circa il 60 per cento ma che ha visto ottimi segnali di ripresa nel 2021 con un importante recupero di quasi 20 punti percentuali.

Di fronte a queste premesse, come Assessorato al Turismo, non possiamo che partire dall’ascolto per essere pronti al rilancio post-pandemia. Dall’ascolto di operatori, associazioni, sindaci e amministratori in tutti i territori della nostra regione: da chi compone e sostanzia col proprio lavoro, tutti i giorni dell’anno, l’attrattività della nostra bellissima terra. Il gioco di squadra in questa fase di ricognizione e condivisione sarà utile a toccare da vicino bisogni e criticità del settore per essere efficienti ed agganciare la ripresa».

-Quali iniziative per consolidare e aumentare la naturale forza attrattiva della Puglia?

«Ragioneremo su più fronti con soluzioni a medio-lungo periodo e soluzioni più immediate. Nell’orizzonte più lungo bisognerà aggiornare il Piano strategico Puglia365 con cui la nostra regione ha ottenuto ottimi risultati, ma che è stato concepito diversi anni prima della pandemia. Il virus ha modificato radicalmente i nostri modi di intendere e percepire la sicurezza. I turisti la considerano prioritaria per la scelta del luogo in cui trascorrere le vacanze. Una revisione ed un aggiornamento del Piano, dunque, a cui dovranno far seguito specifiche linee operative. A livello programmatico bisognerà investire al meglio le risorse del PNRR e avviare una seria riflessione sulle risorse della nuova programmazione comunitaria su cui stiamo già lavorando. Nell’immediato, oltre a finalizzare il calendario di iniziative di promozione, dalle fiere agli spot e ai grandi eventi, bisognerà ragionare in sinergia con gli altri settori per mettere a punto azioni che rendano il sistema dell’accoglienza all’altezza della prossima stagione. Mi riferisco, ad esempio, ad interventi sul decoro urbano, sulla pulizia delle periferie e sulle infrastrutture turistiche».

-Turismo esperienziale: la Puglia è pronta?

 «Bisogna rendere praticabile un percorso di sviluppo del turismo che sia circolare, sostenibile, e che veda il brand Puglia sempre alla ricerca di un posizionamento forte e in grado di soddisfare le elevate esigenze di qualità. È necessario investire in formazione e dar seguito alla richiesta di un’accoglienza turistica più qualificata che giunge da operatori, agenzie, strutture ricettive che ho già iniziato ad incontrare nei territori. Serve personale e personale qualificato. Al mutamento delle esigenze e dei bisogni esperienziali dei viaggiatori dovrà accompagnarsi l’innovazione dell’offerta. Gli indici di gradimento dei turisti dipendono molto, ad esempio, dalla sicurezza garantita, dal livello dei servizi, dalle capacità relazionali degli operatori e dalla promozione dell’esperienza attraverso i canali digitali. Nel percorso di miglioramento del turismo esperienziale pugliese sarà quindi fondamentale il rapporto della nostra Regione con gli Istituti Tecnici di Specializzazione, con le Università, con le Associazioni e le Fondazioni. Lavoreremo in questo senso».

– Ci sono nella nostra regione posti incantevoli che godono di enorme notorietà in tutto il mondo; altri più piccoli e magari in zone un po’ marginali che, pur presentando aspetti pregevoli dal punto di vista storico-naturalistico-paesaggistico risultano sconosciuti anche agli stessi pugliesi. Quali strategie il suo assessorato intende usare per colmare questo gap?

«Le esperienze che si possono vivere in Puglia che ampliano l’offerta del turismo balneare presentano un quadro molto ricco che va dall’enogastronomia al cicloturismo, dai cammini al turismo culturale. Insieme alla valorizzazione dei territori conosciuti come il Salento, il Gargano e la Valle d’Itria bisognerà affiancare un importante lavoro di aree meno esplorate come la Murgia, le Gravine, i borghi del Subappennino Dauno e l’entroterra brindisino. Permane l’obiettivo di destagionalizzare ed essere attrattivi per mercati diversi. Il cicloturismo e il trekking, ad esempio, portano nei nostri territori numerosi appassionati dal Nord Europa anche nella bassa stagione e in periodi più freddi. Dall’ultimo aggiornamento dell’indagine Ipsos, Future4Tourism, la Puglia è anche fra le 5 regioni preferite da oltre la metà degli italiani per le vacanze dell’inverno 2022. Inoltre, dai dati SWG del 2021, le mete preferite dagli italiani in vacanza in Puglia subito dopo mare e spiagge sono le località rurali e i borghi storici con una tendenza d’interesse in crescita per gli itinerari enogastronomici, l’artigianato e gli eventi sportivi.

Tra le attività di promozione per stimolare, in Italia e all’estero, la scoperta delle meraviglie della Puglia abbiamo da poco pubblicato l’Avviso per gli Educational Tour 2022 rivolto agli operatori del turismo; già annunciato lo spot del 2022 di Pugliapromozione con la regia prestigiosa di Sergio Rubini e a breve investiremo per animare la rete degli info-point, punto di riferimento per l’accoglienza dei turisti».

-Questo numero della rivista è dedicato alle donne. Ritiene che si possa aumentare l’importanza del loro ruolo all’interno del turismo?  Come?

«È un tema centrale ad ogni livello di governo, per tutte le amministrazioni pubbliche, per le aziende e per la nostra società. L’ultimo rapporto dell’Osservatorio sul mercato del lavoro nel settore turismo di Federalberghi fotografa la variabile di genere come quella più discriminante sui livelli retributivi. Le lavoratrici, pur con un numero maggiore di giornate retribuite nel 2020, hanno avuto una retribuzione media inferiore di circa 900 euro a quella dei colleghi di sesso maschile. Questo dipende molto dalla scarsa presenza di donne tra i quadri direttivi del turismo rispetto ad una presenza maggioritaria nelle mansioni operative. Inoltre, il lavoro dipendente femminile è stato quello ad aver subito più duramente gli effetti della pandemia.

In questo senso l’Agenda di Genere, documento strategico di indirizzo molto importante di cui si è dotata la Regione Puglia, si pone tra gli obiettivi operativi per ridurre i divari di genere nei percorsi di carriera, sia quello di diminuire il gender pay gap nel lavoro che quello di favorire l’accesso delle donne alle posizioni verticistiche di aziende e amministrazioni.

Ci sarà bisogno quindi di un efficace raccordo tra le pianificazioni degli assessorati: l’Assessorato al Turismo, nella considerazione anche della strategicità del settore sul tema di genere, lavorerà da subito a questa importante sfida di empowerment ed equità».

MRDL

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